lunedì 1 febbraio 2010

Concerto flamenco.. il giorno dopo

Grazie Ruth per questa ventata di emozioni, di sentimenti, di benessere che abbiamo vissuto, domenica 31 gennaio,nella splendida cornice di Palazzo Pitti, dove la leggendaria chitarra del padre del flamenco, Ramon Montoya, (per gentile concessione della Collezione Giovanni Accornero) sapientemente "toccata e vibrata" da Juan Lorenzo, personaggio dell'opera letteraria di Vittorio Vettori. Nell'aria del salone le note del flamenco si rincorrevano e si intrecciavano con la splendida pronuncia spagnola, animata dal tuo sentimento e dai tuoi affettuosi ricordi. Vittorio Vettori era presente con noi, vivace e partecipe di quanto avveniva nei suoi confronti.
Un brindisi non poteva mancare nella saletta Guarnieri, affacciata sull'Arno dove è la lapide in suo onore, che ricorda quanto lui apprezzasse quell'angolo intimo di via Borgo San Jacopo, dove oggi si trova l'Hotel il Lungarno. Un fior di loto, affettusamente lasciato per te, ha voluto celebrare il ringraziamento per quanto stai facendo per tenerlo vicino a noi con la tua prorompente vitalità.

"Sono emozionatissima .. Ruth ci ha fatto un dono di un'inestimabile valore. Solo con il silenzio posso esprimere l'inesprimibile che ha smosso dentro di me. Sono addolorata di non poter esser con voi, grazie, vi abbraccio". Benedetta Ferro ha così lasciato una toccante testimonianza che sintetizza quanto abbiamo provato in quelle magiche ore vissute a Palazzo Pitti.
Ora i prossimi incontri alla Biblioteca delle Oblate nella mattina del 4 e 11 febbraio con il coordinamento di Sandra Landi (www.griseldascrittura.com) che incontra gli studenti di alcuni licei e istituti fiorentini sulle letture dantesche guidate dai libri di Vittorio Vettori.
Per concludere, infine, sabato 13 febbraio, alla Farmacia di Santa Maria Novella, in via della Scala, la sfilata di abiti ispirati ad alcune poesie di Vittorio Vettori, momento culminante di questa carrellata di sensazioni, emozioni, riflessioni alla "Città della Cultura".
E come scriveva, nel 2004, a Firenze-Universo (Multidiverso stato) Vittorio in un "telegramma" inviato a Amici, Poeti, Uomini semplici. Dappertutto
"Sono giunto al paese di Dopo che alcuni chiamano Sempre, atri Mai. Una limpida Ombra mi addensa nel suo fulgore dicendo "Io siamo" e lieve mi consustanzio nella musica eterna della Parola assoluta, ove vibra il Verbo e il Nulla è tutto me. A te mia donna-destino venuta dall'altro mondo e ri-velarmi il mondo dell'Altro ti lascio l'eredità certa dei miei affetti. Tu vivi e scrivi, non cedere al dolore. Scrivere è come pregare! Io oramai ho la cittadinanza del tuo cuore e pulo nel sangue della tua Poesia. Abbraccia gli Amici veri per me. Ti bacio ino al nostro duale ritrovo. Tuo Vittorio Vettori.

paolacapitai@libero.it

1 commento:

  1. Anch'io mi uniscono nel ringraziare Ruth Cardenas (anche se non mi conosce) per le emozioni che ci ha ragalato a Pitti domenica! Una straordinaria fusione di poesia, musica e duende.
    Grazie

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